Provincia Sant'Antonio dei Frati Minori
Omelia – Chiusura del Capitolo Provinciale
Camposampiero, 16 maggio 2025
Carissimi fratelli,
ci troviamo in un luogo caro e carico di memoria: Camposampiero, il “luogo del noce”, dove Sant’Antonio, poco prima di concludere il suo pellegrinaggio terreno, volle ritirarsi in preghiera, desideroso di intimità con Dio e di raccoglimento contemplativo.
Qui, in quella cella povera e silenziosa, immerso nella luce delle Scritture e nella brezza dello Spirito, il Santo trovò parole nuove per parlare agli uomini e ricevette lumi profondi per annunciare il Vangelo con libertà, forza e dolcezza. Non è forse questo lo stile che anche noi siamo chiamati a riscoprire oggi?
Il Vangelo di Giovanni che ci accompagna in questa liturgia (Gv 14,1-6) ci dona un’espressione luminosa e necessaria per il nostro tempo:
“Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me” (Gv 14, 1).
Parole che Gesù rivolge ai suoi nel momento in cui percepiscono smarrimento e incertezza. E quanto sono vere anche per noi!
In un tempo segnato da trasformazioni rapide, da un contesto sociale e religioso che spesso ci appare disorientato, Gesù ci ripete: Non temete. “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14, 6).
In questi giorni capitolari abbiamo cercato, insieme, di ascoltare il Signore che ci parla oggi, nella storia concreta delle nostre fraternità, nelle sfide della nostra Provincia, nella voce dell’uomo contemporaneo.
Il tema che ha guidato i nostri lavori è un invito diretto, evangelico, audace:
“Va’ avanti, accòstati a quel carro” (At 8,29).
Un’espressione che sgorga dalla pagina degli Atti, quando Filippo riceve dallo Spirito l’indicazione di avvicinarsi al carro dell’eunuco etiope. Non per imporsi, ma per ascoltare, comprendere, accompagnare, annunciare.
Questa è l’icona missionaria che vogliamo assumere oggi, alla fine ma anche all’inizio di un nuovo tratto di strada: accostarci con coraggio, senza paura, senza arroganze, ma con la leggerezza propria del Vangelo.
Una leggerezza che non è evasione, ma libertà interiore; non è superficialità, ma radicamento evangelico; non è rinuncia alla profondità, ma fiducia nello Spirito che opera anche oltre le nostre previsioni.
Sant’Antonio, che qui veneriamo, ci lascia parole preziose proprio su questo atteggiamento spirituale, che possiamo chiamare la “leggerezza della carità”:
“Chi è pieno di carità, cerca il silenzio e la pace, fugge il turbamento e la confusione, si rifugia nella solitudine del cuore“ .
Una leggerezza che nasce non dal peso del dovere, ma dal fuoco dell’amore.
E Antonio fu fuoco. Fu parola luminosa, fu Ministro provinciale sapiente e fraterno.
Primo Ministro Provinciale dei Frati Minori del Nord Italia (1227-1230), fu guida infaticabile e profonda.
La sua predicazione non era retorica, ma vita che parla alla vita. Come scrisse egli stesso:
“Il predicatore deve immergere la penna della parola nel calamaio della carità“ .
Ed è proprio questo che noi oggi vogliamo fare: scrivere il nostro futuro con l’inchiostro della carità, intessere le nostre relazioni comunitarie con la pazienza, la dolcezza, la disponibilità al perdono, la gioia francescana dell’incontro.
Fratelli, le nostre Fraternità nel Nord Italia sono oggi poste di fronte a sfide inedite. Ma non siamo soli. Il Signore ci precede nei cammini, ci attende nei poveri, ci interpella nelle culture, ci consola nella preghiera.
Non cerchiamo sicurezze esterne, ma lasciamoci guidare dallo Spirito, come Filippo: docili, vigilanti, pronti ad accostarci a ogni “carro” umano, anche dove il Vangelo sembra lontano.
Sant’Antonio ce lo ricorda con semplicità e profondità:
“Il Servo di Dio deve brillare per lo splendore della vita e della dottrina“ .
Questo è il mandato che ci lasciamo dopo il Capitolo: non essere frati funzionali o efficienti, ma frati luminosi, frati che sanno leggere il cambiamento non come una minaccia, ma come luogo della Provvidenza.
Il francescanesimo non è un sistema chiuso, ma un cuore aperto. È lo stile del pellegrino, del fratello, del minore. È il coraggio di mettersi in ascolto. È la gioia di servire senza possedere. È la forza del camminare insieme, senza dover brillare, ma portando luce.
E ora, con Antonio, nostro compagno di strada, lasciamoci nuovamente istruire dalle sue parole, tanto più preziose perché illuminate dalla stessa pagina evangelica che oggi abbiamo proclamato:
“Cristo è la tua via: Cammina in lui. Cristo è la tua verità: segui lui. Cristo e la tua vita: vivi per lui“ .
E come non riconoscere, in questo giorno, anche un dono speciale della Provvidenza?
Il 16 maggio di nove anni fa, nel 2016, nasceva ufficialmente la nostra Provincia “Sant’Antonio di Padova” dei Frati Minori del Nord Italia.
Celebrare oggi questa memoria fondativa ci riempie di gratitudine e fiducia: in questi anni abbiamo camminato tra consolazioni e fatiche, tra aperture e assestamenti, tra nuove sfide e antiche fedeltà.
Eppure, siamo ancora qui, insieme, animati dallo stesso desiderio: seguire il Signore Gesù sulle orme del Poverello di Assisi, sostenuti dalla sapienza e dallo zelo di Sant’Antonio, in questo territorio amato e concreto che è il nostro Nord Italia.
Sentiamo che questa celebrazione è, nel cuore stesso del Capitolo, anche una festa di conferma, una chiamata rinnovata a vivere il Vangelo oggi, senza rimpianti e senza timori.
Il Signore ha benedetto il cammino della nostra Provincia: questa storia è ancora giovane, ed è tutta da scrivere, con lo Spirito come guida e con la fraternità come casa.
Siamo convinti che:
- il Padre veglia su di noi con il suo amore luminoso,
- il Figlio cammina accanto a noi come fratello e maestro,
- lo Spirito ci avvolge come vento di libertà e fuoco d’amore.
Fratelli, camminiamo insieme, con leggerezza, con speranza, con fraternità, sentendoci rivolta personalmente questa parola: “Va’ avanti, accòstati”… e lasciati sorprendere dallo Spirito Santo.
Amen.
Fr. Antonio Scabio
Ministro provinciale